Viaggiare negli Stati Uniti con il proprio animale domestico: cosa serve e come fare
Da Redazione
Dicembre 22, 2018
Se a viaggiare insieme ai padroni ci saranno anche animali domestici, bisogna naturalmente seguire una serie di procedure talvolta anche molto complesse. Uno degli animali che si fa viaggiare con sé, di solito, è l’animale da compagnia per eccellenza: il cane. Ebbene, se per alcuni paesi come Inghilterra e Australia le procedure da seguire sono tante e complesse, per gli Stati Uniti far viaggiare il proprio amico a quattro zampe è più semplice.
Le procedure da seguire per far viaggiare un animale
Far viaggiare il proprio animale con sé, purtroppo, non è semplice. I requisiti cambiano di compagnia in compagnia, e per certe destinazioni (come Australia e Inghilterra) è molto più difficile e complesso far viaggiare un animale. Per gli Stati Uniti per fortuna non è così, ma non si può pensare che permettere il volo ai propri amici a quattro zampe sia proprio semplicissimo. Se per l’uomo serve un passaporto e un non-visto ESTA, per l’animale serve invece un libretto identificativo.
Per far viaggiare un cane in aereo, inoltre, si deve essere in possesso di determinati requisiti. Molto dipende anche da ciò che viene stabilito dalle determinate compagnie, quindi è bene informarsi perfettamente prima di far viaggiare il proprio animale, per non correre nessun rischio.
Microchip, vaccinazione antirabbica e certificato di buona salute
La prima norma che si deve rispettare, così come stabilito dal primo gennaio 2005 e come specificato all’interno del sito della polizia di stato italiana, è il possesso di un microchip. Il motivo è molto semplice: per un riconoscimento rapido e sicuro dell’animale, generalmente cani o gatti, è bene che questi indossino un chip sottocute che possa favorire le azioni in tal senso.
Ovviamente, bisogna anche pensare a quali potrebbero essere le conseguenze negative se il proprio animale domestico fosse malato: per questo motivo, prima di viaggiare con il proprio amico a quattro zampe, questo deve aver effettuato una vaccinazione antirabbica almeno 30 giorni prima della partenza. Non solo: il padrone deve essere in possesso anche di un certificato di buona salute: esso determina la reale situazione salutare del proprio animale; in duplice lingua (italiano e inglese) esso viene generalmente rilasciato dal proprio veterinario.
I requisiti per far viaggiare l’animale in cabina
Appurata la sicurezza e tutta la procedura per far viaggiare il proprio animale domestico in aereo, bisogna anche prendere in considerazione il luogo dove l’animale verrà posto. Ciò non dipende dalle destinazioni, ma tutto è relegato alla discrezione di una determinata compagnia aerea, che può o meno ammettere animali in cabina o posizionarli in stiva.
Nel caso in cui la compagnia aerea permetta che il proprio animale domestico viaggi in cabina, questo verrà considerato come un bagaglio. Di conseguenza dovranno essere accertate tutte le misure adatte, come altezza e peso, per capire se effettivamente questo può seguire il suo padrone in aereo. Talvolta, anche se le misure non sono proibitive, l’animale non può comunque viaggiare col padrone poiché il numero di posti è limitato.
C’è poi un’altra soluzione: quella dei voli cargo, cioè non accompagnati. In questo caso l’animale viaggia in stiva, in una zona chiaramente adibita al trasporto di animali domestici. La stiva sarà ventilata e personalizzata, adibita a tutte le esigenze specifiche e che non farà penare in nessun modo il proprio compagno a quattro zampe.
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