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Il cane nella cultura

Da Redazione

Aprile 12, 2016

Il cane nella cultura

Gli uomini hanno da sempre riprodotto gli animali del loro ambiente circostante.

L’arte rupestre, l’archeologia, la scultura, la pittura testimoniano l’importanza della presenza del cane nella loro vita quotidiana ma anche nel loro immaginario.

Inoltre, i cani sono stati largamente riprodotti nell’araldica, nella numismatica e, più recentemente, sui francobolli.

Il cane nell’archeologia

I cani sono effettivamente parte di numerose rappresentazioni di animali rivisitate in archeologia.

La loro simbologia è del tutto caratteristica dell’importanza del cane all’epoca: da schiavo a dio, il suo status varia a seconda dei luoghi e dei periodi.

Il dipinto più antico è un grande affresco rupestre di Cueva Vieja in Spagna (circa 10.000 anni a.C.), nel quale è raffigurato un cane che sembra bloccare la via di fuga ad un cervo: le premesse di una battuta di caccia.

Il cane nella pittura

Dagli albori della civiltà, le raffigurazioni del cane preannunciano ciò che spesso viene chiamato “il migliore amico dell’uomo”.

A partire dalla preistoria fin verso il 4.500 a.C. (in generale, ad eccezione dell’affresco di Cueva Vieja) compaiono le prime rappresentazioni del cane nelle pitture rupestri.

Certamente, tale animale è meno rappresentato rispetto alla selvaggina, principale fonte di ispirazione ma viene raffigurato come cane da caccia la cui razza non assomiglia a nessuna di quelle attualmente note.

È nell’antico Egitto che nelle pitture vengono rappresentati cani simili a quelli dei giorni nostri.

Il cane nella scultura

Nel corso della sua evoluzione, l’essere umano ha inventato l’arte per esprimere i sentimenti che il mondo circostante gli ispirava.

All’inizio, si limitava a disegnare ciò che vedeva sui muri delle grotte servendosi di pietre colorate. Successivamente, ha scoperto la terracotta e la scultura.

In modo del tutto naturale, l’animale è diventato un soggetto di ispirazione artistica.

A volte temuto a volte rispettato, il cane diventa anche un simbolo religioso.

Il cane: miti e simboli

Da circa quindicimila anni, il cane condivide la sua vita con gli uomini. È dunque naturale trovarlo in una posizione di rilievo nell’immaginario umano.

In effetti, lo spirito dell’uomo ha sempre rappresentato l’invisibile e il mistico grazie a oggetti o esseri viventi che gli sono stati vicini nella quotidianità.

Nel caso del cane, il suo aspetto e soprattutto il suo comportamento, vengono messi in rilievo come simboli di situazioni, poteri o addirittura divinità.

Cane da guardia, cane da caccia o cane da compagnia, il cane è anche il guardiano degli inferi o dei moribondi, simbolo di vigilanza, di fedeltà e di obbedienza, oppure maledetto, legato alla morte e alle forze del male.

Una delle più belle e antiche razze canine italiane che hanno accompagnato l’uomo dagli inizi del secolo nella vita e nel lavoro è il cane da tartufi a pelo riccio romagnolo chiamato lagotto che rappresenta l’unica razza canina esistente al mondo specializzata nella ricerca del prezioso tubero.

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