Proteine nella dieta del cane: i consigli per gestirle

Quando si accoglie in casa un amico a 4 zampe, è naturale farsi domande su come tutelare nel migliore dei modi la sua salute. Tra gli aspetti da considerare rientra il focus sull’alimentazione.

Si potrebbero scrivere pagine e pagine in merito. Per questo motivo, nelle prossime righe ci concentreremo solo su un aspetto: la gestione ottimale dell’apporto proteico. Come cambiano le cose a seconda dell’età del cane? A questa e ad altre domande, risponderemo meglio nelle prossime righe di questo articolo.

Proteine, la base della dieta dei nostri amici cani

Partiamo dalle basi, facendo presente che, quando si parla dell’anatomia del cane, si inquadra un animale che presenta un apparato gastrointestinale corto. Alla luce di ciò, le proteine possono essere definite, al pari dei lipidi, come il punto di riferimento fondamentale della dieta di qualsiasi esemplare, a prescindere dalla razza, dall’età, dal peso. Detto questo, possiamo entrare nel vivo dei consigli relativi alle fonti principali e alle dosi.

Fonti

Quali sono le fonti di proteine nella dieta del cane? Innanzitutto la carne e il pesce. Soprattutto per quanto riguarda il primo alimento, è doverosa una precisazione. Frequentemente, con lo scopo di abbattere i costi, si introducono nel mangime dei cani fonti proteiche come la farina di soia e le proteine provenienti da alimenti come la patata. Quando si parla di questi alimenti, è doveroso ricordare che, per il cane, la digestione è molto più difficile.

Alla luce di ciò, è opportuno preferire la carne e cercare di puntare il più possibile sulla qualità. Nel momento in cui si parla di carne selezionata, infatti, viene messo in secondo piano anche tutto quello che riguarda la quantità.

Carne, e non solo

Se la carne costituisce la principale fonte proteica dell’alimentazione del cane, non bisogna dimenticare anche altri cibi che, dopo un consulto con il veterinario, possono essere introdotti nella dieta del proprio migliore amico. Di cosa stiamo parlando di preciso?

Di cibi come la ricotta a basso contenuto di grassi. Tra gli altri prodotti lattiero-caseari che possono essere introdotti nella dieta del cane per variare le fonti di proteine, compare anche la mozzarella light.

In alcuni casi, sempre a seguito della richiesta di informazioni al veterinario di fiducia, si può anche somministrare lo yogurt, che può rivelarsi una risposta portentosa alle situazioni in cui il nostro amico a 4 zampe soffre di squilibri intestinali.

Cosa sapere sulle dosi

Apriamo ora il capitolo delle dosi. Quando ci si chiede quanto proteine è meglio somministrare al cane, è doveroso ricordare che, quando è cucciolo, ha particolare bisogno di questi principi nutritivi.

Quali sono i dosaggi precisi? In questo caso, tutto dipende dalla razza. I parametri internazionali mettono in primo piano una forbice estremamente ampia, che va dal 22% fino 35 circa. I motivi per cui l’apporto di protidi è cruciale per i cuccioli di cane sono presto spiegati: questi principi nutritivi sono costituiti da amminoacidi, veri e propri “mattoncini” dei muscoli.

Cosa dire, invece, in merito all’apporto proteico nel cane anziano? Che la convinzione che nell’animale in età avanzata sia necessario diminuire l’apporto di protidi è spesso errata. Tutti i veterinari sottolineano infatti che ridurre troppo la presenza di proteine nella dieta del cane non più giovane può risultare solo pericoloso ai fini della sazietà dell’animale e della bellezza del suo manto.

Ovviamente ci sono le eccezioni: nell’eventualità di insufficienza renale – e a ricordarlo ci pensano siti autorevoli come Regogoo.com – l’eccesso di proteine può sovraccaricare eccessivamente i sopra citati organi. Anche in questo frangente, il principale riferimento per mettere a punto un piano alimentare mirato per il proprio migliore amico.