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Gli animali e il poker: un binomio tutto da scoprire

Da Redazione

Novembre 19, 2017

Gli animali e il poker: un binomio tutto da scoprire

I nostri amatissimi animali sono spesso compagni inseparabili nella vita quotidiana e nelle attività delle persone. Quello che però non tutti sanno è che sono legati anche a una disciplina che all’apparenza sembra non avere nulla a che fare con loro: il poker sportivo. E non soltanto in termini negativi (dare del “cane” a un giocatore per una mossa sbagliata è entrato purtroppo nel linguaggio comune). Oggi parleremo proprio di questo: del binomio tra animali e tavolo verde e dei protagonisti che hanno contribuito a legare insieme questi due mondi.

La prima testimonianza del binomio tra poker e animali arriva dall’arte e riguarda i famosi dipinti del pittore statunitense Cassius Marcellus Coolidge. Nel corso della sua lunga vita artistica, Coolidge ebbe l’occasione di realizzare ben nove quadri ritraenti cani che giocano a poker grazie a una commissione ricevuta dall’agenzia di pubblicità Brown & Bigelow.

Quadri che oggi sono diventati estremamente famosi e ricercati: basti pensare che appena quindici anni fa, due dipinti di questa serie“A bold bluff” e “Waterloo”, sono stati battuti all’asta per oltre 500mila dollari. Ma c’è di più. Ad aver contribuito al successo dei lavori di Coolidge ci hanno pensato anche i media americani: nei Simpsons di Matt Groening sono comparsi “A friend in need” (presente in ben quattro stagioni della serie) e un altro quadro di questo gruppo in un episodio a tema Halloween. E citazioni del pittore sono apparse anche nella sitcom anni ’90 “Roseanne”, in “That’s 70’s show” e ne “I Griffin”.

A omaggiare il lavoro di Coolidge anche il mondo della musica: l’ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters lo ha citato nel suo fortunato tour solista del 2000. Il cantante Al Jankovic l’ha addirittura reso protagonista di uno dei suoi pezzi parodistici.

Vincitore nel 2015 del 14esimo braccialetto WSOP, Phil Hellmuth è forse il pokerista attualmente più famoso al mondo. Oltre a essere conosciuto per i suoi successi al tavolo verde, però, Hellmuth è autore di alcuni dei saggi tematici di maggior successo legati al poker. Nel testo “Plays poker like the pros”, l’americano classifica i giocatori paragonandoli a cinque specie animali. Il topo è il classico personaggio che non ama i bluff e i rilanci e che è solito fare un uso parsimonioso delle proprie risorse. All’opposto dello spettro “animale” c’è lo sciacallo, il player che gioca in maniera approssimativa ed è soggetto a grandi risultati e ad altrettanto improvvise sconfitte. Vera e propria “calling machine” è invece l’elefante, ovvero quel giocatore che gioca tutti i round, anche quelli che sa di non poter vincere.

Due le tipologie di professionista che sanno il fatto loro: il “leone”, personaggio aggressivo che sceglie il bluff quando è in posizione di vantaggio, e “l’aquila”, categoria in cui rientrano i 100 più forti giocatori del pianeta.

Hellmuth non è l’unico a paragonare chi gioca a poker con gli animali. Ci sono molti termini del linguaggio del tavolo verde riferiti a varie specie: “donk” (asino in italiano) viene utilizzato per indicare un principiante o chi gioca una mano in maniera discutibile. Lo stesso significato dato a “cane” nel nostro Paese. Fortunatamente non tutti gli appellativi sono negativi: chi osa spesso e non ha paura di sbagliare si guadagna con merito il titolo di “cuor di leone”.

Vera paladina degli animali è invece Anna Khait, giocatrice professionista di New York che in più occasioni ha sostenuto cause animaliste sulle sue pagine social e si è presentata spesso ai tavoli più importanti al mondo con t-shirt contro l’abbandono e il maltrattamento.

Le case da gioco non permettono la presenza di animali nei tornei live. Imposizione che non vieta comunque ai giocatori di viaggiare in tutto il mondo con i propri amici a quattro zampe e di tenerli al fianco durante le partite su internet. Sono moltissimi i professionisti sul web che non esitano a postare foto dei propri compagni e a considerarli dei veri e propri portafortuna nelle sfide più difficili.

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